La “prima” della Ferrari

60 anni fa a Vallelunga.

Sessant’anni fa, a fine Novembre, l’autodromo di Vallelunga festeggiava la sua prima stagione “in lungo”. Per la prima volta in assoluto, infatti, la Ferrari era scesa a Vallelunga con la squadra ufficiale impegnata a sviluppare la messa a punto delle vetture. Il nuovo tracciato di 3,2 km già ipotizzato dall’ingegner Piero Taruffi, si prestava bene allo scopo con le sue curve veloci e più lente, un bel rettilineo, salita e discesa, insomma un circuito completo.

Inaugurato il 7 Aprile dal ministro Alberto Folchi, e dal Premio Caltex di Formula Junior, vinto dall’austriaco Kurt Bard Barri, il mese successivo il Lungo di Vallelunga ospitò il 15esimo Gran Premio Roma che l’Automobile Club capitolino aveva organizzato dopo sette anni di pausa. Nel 1956 si era corso sul circuito di Castelfusano, poi abbandonato per le eccessive velocità.

Ora che disponeva di un autodromo vero, l’ACR riprendeva la sua corsa di maggior prestigio, organizzando un gran premio con le monoposto della F1-1500. La vicinanza con il Gran Premio di Monaco tenne però lontano big come Hill, Clark, McLaren, Brabham e così nell’albo d’oro finì l’inglese Bob Anderson, un onesto pilota privato che disponeva della macchina migliore, la Lola T4 con motore Climax del team Bowmaker.

La stagione 1963 vide ancora il tradizionale Trofeo Musso con la vittoria di “Geki” su De Sanctis ed il Premio Campagnano con il successo dell’americano Carroll Smith con una Maserati. Le risposte dell’autodromo romano erano state positive.

Per la prima volta in assoluto, il 22 novembre 1963, arrivò la squadra ufficiale Ferrari impegnata a sviluppare la messa a punto delle vetture in vista del Gran Premio del Sud Africa.  In pista l’ultimo sviluppo della 156 con al volante John

Surtees, l’ex-pluricampione del mondo di motociclismo, arrivato a Maranello proprio nel 1963 che aveva arricchito la sua fama con il successo nel Gran Premio di Germania al Nurburgring.

L’inverno successivo la Ferrari sarebbe tornata a Vallelunga con la squadra prototipi per una lunga sessione di prove con la 275P, reduce dalla vittoria a Le Mans e con la nuovissima P2 ancora priva di verniciatura ed ancora negli successivi su quella che con chiusura dell’aeroautodromo di Modena, diventerà la pista di casa del Cavallino.